La transizione ecologica non è solo una sfida tecnologica, ma un cambio di paradigma che necessita di essere divulgato anche a livello culturale. L'arte, ad esempio, è un potente mezzo per parlare alle persone ed è stata la protagonista del concorso EvolveArt, promosso da Fondazione MAIRE - ETS e gruppo MAIRE insieme all'Associazione Amici della Biennale dei Licei Artistici (ABiLiArt), con il supporto della Rete Nazionale dei Licei Artistici (ReNaLiArt), concorso conclusosi nello scorso mese di maggio con le premiazioni dei vincitori presso il Parco Archeologico del Colosseo.
L'obiettivo è unire arte, scienza e sensibilizzazione per affrontare alcune delle tematiche più urgenti del nostro tempo – il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità, l'economia circolare e la transizione energetica – affidandole alla creatività dei giovani in tutti i licei artistici italiani. Le opere vincitrici, accomunate dal tema "tecnologia e innovazione nella transizione energetica", sono state esposte nella prima tappa dell'"EvolveArt roadshow" al Bioparco di Roma. Un'occasione di confronto durante cui gli studenti hanno avuto l'occasione di confrontarsi con esperti del tema tra cui Rudi Bressa, giornalista ambientale e autore del saggio "Trafficanti di natura": la sua esperienza nel trattare i temi del traffico di specie selvatiche e della tutela della biodiversità ha offerto un prezioso contributo al dibattito, mostrando come arte e scienza possano collaborare per creare una consapevolezza collettiva.
Biodiversità, clima e traffico di specie: "amici negativi"
"I temi legati alla biodiversità e al cambiamento climatico, tra cui il traffico di specie selvatiche di cui tratto nel mio libro, sono iperconnessi e interdipendenti – spiega Bressa –. Non dobbiamo considerarli come cause-effetto: io, ad esempio, li considero come 'amici negativi' che impattano sull'intero processo che porta alla perdita della biodiversità, di cui il traffico di specie selvatiche è solo una piccola parte"
Questo fenomeno ha ricadute profonde sui cosiddetti servizi ecosistemici, ovvero l'insieme di benefici che gli ecosistemi offrono all'umanità, come la purificazione dell'acqua, la fertilità dei suoli e la regolazione del clima. "Ogni specie presente sul Pianeta ha uno scopo perché ha un preciso spazio in cui si è adattata nel tempo e in quel sistema ha un ruolo specifico. Quando una singola specie viene a mancare, anche a causa del traffico illegale o del sovrasfruttamento del territorio, quel sistema perde un tassello e la sua funzionalità ecologica viene compromessa" aggiunge Bressa, che sottolinea: "Le fasce più vulnerabili della popolazione, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, sono quelle che pagano il prezzo più alto per questa perdita, aggiungendo ulteriori disuguaglianze alla crisi climatica".
Rudi Bressa, giornalista ambientale e autore di "Trafficanti di natura," sottolinea il ruolo cruciale dell'arte e della tecnologia nel creare consapevolezza e responsabilità collettiva.
L'arte come strumento di consapevolezza
La prima tappa dell' "EvolveArt roadshow", che ha visto l'esposizione delle opere nella Sala degli Elefanti del Bioparco di Roma, ha allargato la riflessione scientifica utilizzando il linguaggio dell'arte per coinvolgere il pubblico. Per Bressa, questa scelta è particolarmente efficace: "Partecipare al vernissage dell'EvolveArt roadshow ha stimolato la mia curiosità perché il tema del traffico illegale di specie selvatiche non è slegato dagli altri: è tutto collegato. Iniziative come queste servono a creare consapevolezza su quello che accade nel nostro paese, in Europa. Non si tratta di accadimenti lontani, e utilizzare l'arte e parlare ai giovani è un modo efficace per arrivare a un maggior numero di persone".
Le opere presentate durante l'evento hanno dato forma a concetti complessi, come l'idea di giustizia climatica, il valore della biodiversità e l'urgenza di ripensare il nostro rapporto con l'ambiente. Attraverso installazioni fotografiche, l'arte si è fatta veicolo di un messaggio di speranza, ma anche di responsabilità.
La responsabilità verso le nuove generazioni
Come sottolinea il giornalista Bressa, che della divulgazione sui temi ambientali è esperto, parlare ai giovani è fondamentale: "Non è detto che le nuove generazioni siano necessariamente più preparate a quello che verrà e al mondo che abbiamo contribuito a costruire, anche nei suoi aspetti negativi, noi adulti. Abbiamo una responsabilità nei loro confronti". La stessa rapidità con cui le tecnologie stanno trasformando la società, sottolinea Bressa, gioca un ruolo importante: "Utilizzare la tecnologia è una sfida e, allo stesso tempo, un'opportunità per sensibilizzare i più giovani su temi cruciali come la giustizia climatica e sociale".
Attraverso progetti come EvolveArt, la Fondazione MAIRE - ETS dimostra come sia possibile affrontare queste s"de in modo innovativo, coinvolgendo attivamente i giovani e offrendo loro strumenti per comprendere e agire. "La rapidità con cui le tecnologie stanno modificando la nostra vita è dirompente, quindi è necessario stare al passo e utilizzarla a nostro beneficio. Per creare consapevolezza tanto sulla giustizia climatica che su quella sociale" conclude Bressa.
MAIREmpower, I GIOVANI GUIDANO LA TRANSIZIONE ENERGETICA