Parlare di semplicità in un quadro così complesso come quello di un'umanità alle prese con la sfida del cambiamento climatico, può sembrare un eufemismo e l'immagine di questa copertina – opera di uno dei giovani artisti vincitori del contest EvolveArt, promosso da MAIRE e da Fondazione MAIRE - ETS, e incentrato sul tema della transizione energetica – esprime proprio questa contraddizione.
La sfida climatica è uno dei problemi più complessi che l'umanità si trovi a dover affrontare dall'inizio della sua evoluzione. Migliorare la qualità della vita delle persone, la disponibilità di cibo e beni di consumo, di edifici e infrastrutture, aumentare le connessioni, senza che il prelievo di risorse e l’immissione di gas climalteranti in atmosfera compromettano l'equilibrio del pianeta, a tutela delle generazioni future e della sopravvivenza della specie umana nei secoli a venire: un'impresa gigantesca.
Gigantesco è lo sforzo scientifico internazionale per misurare la portata del fenomeno del cambiamento climatico, proiettarne l'evoluzione, stimarne gli scenari. Gigantesco è lo sforzo multilaterale richiesto ai Governi del mondo per far sì che l'equazione in grado di assicurare la sostenibilità dello sviluppo sia ottenuta in modo condiviso ed equo. È quanto si tenta di far accadere nelle Conferenze per il clima, le COP, in cui Paesi così diversi in estensione, peso, cultura, situazione economica, lavorano insieme per trovare soluzioni condivise. In questo numero di Evolve parliamo anche del contributo che nel nostro piccolo abbiamo portato all'ultima COP29 tenutasi in Azerbaijan.
Proprio la semplicità non può che essere alla base di alcuni assunti fondamentali che devono guidare questa scommessa dell'umanità.
Semplicità innanzitutto è risolvere un problema scomponendolo, affrontandone un pezzo alla volta, come ben spiegato dall'economista Laurent Ledoux in un'intervista che pubblichiamo a pagina 10. La capacità di scomporre i problemi è una delle caratteristiche degli ingegneri e deve essere una delle qualità fondamentali dei professionisti che lavoreranno nella transizione energetica, in grado di affrontare con disciplina, spirito critico, visione, situazioni con elevato grado di complessità. I nostri "ingegneri umanisti".
Pensiamo alla complessità del trasformare un'economia lineare in circolare, del creare un'economia a idrogeno, del modificare il settore dei trasporti cambiando il modo di produrre i combustibili, i mezzi di trasporto, le infrastrutture "porti, aeroporti e strade). Sfide che tengono insieme variabili confliggenti tra loro.
Nella sfida dell'economia circolare ci sono tante variabili da governare: composizione e provenienza dei rifiuti, difficoltà tecniche di trattamento e riciclo, vincoli e obiettivi normativi, l'opposizione delle popolazioni alla realizzazione degli impianti che gestiscono rifiuti sul proprio territorio "la cosiddetta sindrome NIMBY, Not In My Back Yard), la fiducia delle amministrazioni pubbliche rispetto a tecnologie nuove, il loro finanziamento, il contenimento dei costi del processo di riciclo al fine di ottenere un prodotto che stia economicamente sul mercato, la concorrenza tra prodotti derivanti dall'economia lineare e da quella circolare.
Nella sfida dell'idrogeno tra le variabili, ci sono i temi legati ai costi delle diverse modalità di produzione di un idrogeno a basse emissioni, gli aspetti tecnici e di sicurezza legati allo stoccaggio e al trasporto di idrogeno prodotto su vasta scala, lo sviluppo della domanda che deve andare di pari passo con lo sviluppo della produzione e delle infrastrutture di distribuzione.
Nella sfida dei trasporti, le variabili sono moltissime: dalla disponibilità – limitata e con sovrapposizioni competitive – di materie prime con cui produrre bio-carburanti, ai costi anche sociali della riconversione di interi settori "per esempio il settore automotive con l'elettrico), agli aspetti legati alla sicurezza di modalità di alimentazione nuove, all'accessibilità economica di mezzi di trasporto innovativi, agli aspetti legati alla disponibilità di carburanti alternativi in volumi adeguati e stabili in diverse geografie, elemento fondamentale quando si parla di trasporti navali o aerei intercontinentali.
Sviluppare tecnologie come quelle che NEXTCHEM propone – come leggerete nell'articolo di pagina 22 – e sviluppare progetti industriali in un contesto in continuo cambiamento, richiede una grandissima capacità analitica di scomposizione dei problemi e di traduzione della complessità in semplicità.
Semplicità diventa dunque pensare positivo, vedere le sfide come opportunità, gli errori come occasioni di apprendimento. Questo aspetto ha una forte valenza organizzativa, come dirà l'articolo del collega Max Panaro. Il pensare positivo rende le persone e le organizzazioni molto più resilienti. Per MAIRE, ad esempio, la sostenibilità non è un problema o un peso, quanto piuttosto una sfida competitiva, un'occasione di apertura di nuove aree di business, di ricerca di nuove soluzioni da proporre ai propri clienti e da sviluppare insieme ai propri fornitori. Una strada piena zeppa di potenziali errori proprio perché tracciata nell'incertezza di un contesto che cambia ogni giorno, nel quale l'errore è quasi fondamentale per acquisire esperienza, nel quale occorre imparare a sbagliare.
Semplicità diventa esempio. Le imprese cambiano e così facendo creano un effetto a cascata a monte e a valle lungo la loro catena del valore. Il nostro Gruppo sta cambiando, sta investendo nella direzione della transizione energetica. E nel farlo, imprime una spinta al cambiamento alla sua supply chain e al mercato, abilita con le sue tecnologie – e con un approccio sempre più attento e sfidante rispetto ai temi della sostenibilità – un cambiamento concreto e misurabile.
Semplicità è equità, il concetto che ispira le iniziative di responsabilità sociale di MAIRE, che rivolgiamo a comunità locali che necessitano di un sostegno nell'educazione – per esempio sul tema dell'economia circolare e della corretta gestione dei rifiuti – e che ispira fra le altre le iniziative della Fondazione MAIRE-ETS sul tema della povertà educativa, come il progetto MAIREmpower descritto in questo numero della rivista, nell'ambito del quale andiamo a parlare di transizione energetica nelle periferie e vogliamo supportare ragazze e ragazzi che provengono da contesti di fragilità nel loro percorso scolastico post diploma.
Act with simplicity è un motto di MAIRE che dobbiamo fare nostro e che ci deve ispirare ogni giorno per assicurare la resilienza e il successo della nostra azienda.
Ilaria CatastiniDirettore Generale della Fondazione MAIRE - ETS e Head of Group Sustainability di MAIREISSUE 11 – Gennaio 2025
Gusto personale e giudizio professionale
Prendiamo le questioni di gusto o di preferenza. Se dieci critici cinematografici guardano lo stesso film, se dieci assaggiatori valutano lo stesso vino, se dieci persone leggono lo stesso romanzo, non ci aspettiamo che abbiano tutti la stessa opinione. La diversità di gusto è benaccetta e del tutto prevista. Ma questa stessa diversità può aiutare a spiegare gli errori che nascono quando il gusto personale viene confuso con il giudizio professionale.
[Daniel Kahneman]
I colleghi non vedono come noi
Il problema del rumore sistemico è spesso ignorato nelle
organizzazioni. Molti di noi vivono nella convinzione che
il mondo sia esattamente come appare; da qui a credere
che gli altri vedano il mondo come noi, il passo è breve.
Possiamo convivere serenamente con i nostri colleghi senza
renderci mai conto che in realtà loro non vedono il mondo
come noi.
[Daniel Kahneman]
Un modo di vedere è anche un modo di non vedere.
[Bernard Garrette]
Un problema ben posto è mezzo risolto.
[Bernard Garrette]
Gli spettatori non sono benvenuti
Quando Steve Jobs convocava una riunione, si aspettava che tutti nella stanza fossero partecipanti essenziali. Gli spettatori non erano benvenuti. Inizia con piccoli gruppi di persone intelligenti e mantienili piccoli. Ogni volta che il numero di persone aumenta, stai semplicemente invitando la complessità a sedersi al tavolo.
[Ken Segall]
Mille canzoni in tasca
Apple non ha descritto l'iPod originale come un lettore musicale da 6,5 once con un'unità da cinque gigabyte. Ha semplicemente detto "1.000 canzoni in tasca". Questo è il modo in cui gli esseri umani comunicano, quindi questo è il modo in cui Apple comunica.
[Ken Segall]
Non esiste un "quasi"
Abbastanza buono non è sufficiente. La semplicità ha un lato spietato.
Vale a dire, non esiste un "quasi" quando si tratta di rendere le cose
più semplici. Accontentarsi del secondo posto viola le regole della
semplicità, poiché getta le basi per delusioni, lavoro extra e più riunioni.
[Ken Segall]
Il consenso è preferito al dissenso
Il disaccordo crea imbarazzo. La maggior parte delle organizzazioni preferisce il consenso e l'armonia al dissenso e al conflitto.
[Daniel Kahneman]
Gli errori che si sommano
Se una polizza assicurativa è troppo costosa e un'altra è troppo economica, in media il prezzo potrà sembrare
giusto, ma la compagnia assicurativa avrà fatto due errori che le costeranno cari. Se due criminali che dovrebbero
essere entrambi condannati a cinque anni di reclusione ricevono, rispettivamente, una condanna a tre anni e
una a sette anni, non possiamo dire che, in media, sia stata fatta giustizia. Nei sistemi rumorosi, gli errori non si
compensano. Si sommano.
[Daniel Kahneman]
Immaginare alternative
In ogni momento abbiamo una certa
interpretazione del mondo che ci circonda,
e di norma non ci sforziamo più di tanto
per trovare delle alternative plausibili.
Ci basta una sola interpretazione, che
percepiamo come vera; non affrontiamo la
vita immaginando modi alternativi di vedere
la realtà.
[Daniel Kahneman]
L'empatia è la base del design thinking.
[Bernard Garrette]
Fallisci spesso per avere successo prima.
[Bernard Garrette]
Semplificare è la chiave
Gli esseri umani sono un gruppo buffo. Date loro un'idea e annuiscono. Datene loro cinque e si grattano semplicemente la testa. Semplificare è la chiave per far sì che un punto resti impresso. Le persone risponderanno sempre meglio a una singola idea espressa chiaramente.
[Ken Segall]
Notizie tratte da:
• Ken Segall, "Insanely Simple", Penguin
• Daniel Kahneman, "Rumore", UTET
• Bernard Garrette, "Cracked It! - How to solve big problems and sell
solutions like top strategy consultants", Palgrave Macmillan
SEMPLICITÀ, PRECISIONE, SOLUZIONI: TRE VIE PER IL SUCCESSO
THE MAIRE TECNIMONT GROUP MAGAZINE EDITED BY Group Institutional Relations, Communication & Sustainability
Court of Milan registration - N.338 on the 06/12/2017
Carlo Nicolais
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Massimo Dapoto
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Issue completed: december 2024
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