Una visione rassicurante e proattiva, per dimostrare che MAIRE «non solo risponde alle attuali esigenze di mercato ma è anche pioniere nel definire i contorni di un futuro sostenibile». Le parole che il presidente di MAIRE, Fabrizio Di Amato, ha pronunciato di fronte a investitori e stakeholder, al Capital Markets Day, restano una testimonianza di quanto la crescita del Gruppo sia fortemente collegata agli scenari della transizione energetica e dell'innovazione tecnologica. «Gli ottimi risultati finanziari – ha spiegato – segnalano il dinamismo con cui l'azienda sta rispondendo alle sfide globali. Per mantenere questi standard è necessario muoversi al di fuori dagli schemi, più che mai nella creazione di un futuro sostenibile».
Tre le aree chiave delineate dal presidente: transizione energetica, posizionamento strategico di MAIRE e impegno verso l'innovazione continua. «Il processo di transizione energetica sta accelerando sempre di più. MAIRE è nel posto giusto al momento giusto» ha dichiarato, riconoscendo la crescente domanda di soluzioni green per la decarbonizzazione e l'accelerazione degli investimenti nel settore. «Osservando il panorama attuale, è evidente come la transizione verso fonti di energia più sostenibili stia superando ogni giorno di più le nostre aspettative relative alla sicurezza energetica e alla gestione del cambiamento climatico. Assistiamo a una crescente richiesta da parte dei nostri clienti – ha sottolineato Di Amato – che sollecitano lo sviluppo di progetti innovativi per facilitare questa transizione».
Riguardo al posizionamento strategico di MAIRE, l'azienda si trova in un contesto ideale per beneficiare pienamente di questa crescente ondata di investimenti nel settore energetico. Indipendentemente dalla tecnologia scelta dai clienti per affrontare la transizione energetica, MAIRE ha la capacità e l'esperienza per trasformare questi progetti in realtà. «La nostra decisione di fondare NEXTCHEM nel 2018 è stata lungimirante – ha continuato il presidente –. Aver anticipato una rivoluzione energetica, ci consente di essere oggi perfettamente allineati con le esigenze del mercato».
Per illustrare il successo e l'efficacia della strategia, nel 2023 MAIRE ha più che raddoppiato il backlog, ovvero il lavoro commissionato (ma non ancora eseguito o consegnato) che rappresenta di fatto un indicatore della salute finanziaria dell'azienda stessa. Come accennato da Di Amato, un esempio di incremento della domanda è senz'altro il mega progetto Hail and Ghasha. A ottobre dello scorso anno MAIRE ha firmato un contratto del valore di circa 8,7 miliardi di dollari con ADNOC (Abu Dhabi National Oil Company, la compagnia petrolifera nazionale degli Emirati Arabi Uniti) per sviluppare la parte onshore del progetto Hail and Ghasha ad Abu Dhabi. Il progetto mira a operare con emissioni zero, utilizzando unità di recupero della CO2 per la cattura e lo stoccaggio del gas.
Per il presidente Fabrizio Di Amato, il Green Innovation District rappresenta un passo strategico verso un futuro energetico pulito e sostenibile. «I nostri clienti sollecitano lo sviluppo di progetti innovativi per facilitare la transizione energetica».
Green Innovation District
Parlando dell'impegno a conseguire risultati di rilievo nel campo della sostenibilità, il Chairman ha ribadito il posizionamento attuale di MAIRE come una società profondamente orientata all'innovazione tecnologica. «E questo è solo l'inizio. Come Gruppo, continuiamo a guidare un nuovo ciclo industriale sostenibile, basato sull'economia circolare e le innovazioni che attengono alla nuova chimica. Stiamo inoltre intensificando gli sforzi per ridurre le emissioni di CO2 dai nostri uffici e siti produttivi, con l'ambizione di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2029, in anticipo di un anno rispetto ai nostri obiettivi iniziali».
Entrando nel vivo di alcuni progetti, Di Amato ha spiegato come l'impegno di MAIRE verso il futuro sostenibile prenda forma concreta nel Green Innovation District, un polo di innovazione da realizzare nella storica sede romana del Gruppo. «Questo distretto sarà il cuore pulsante delle nostre attività di ricerca e sviluppo, un luogo dove gli impianti pilota non solo dimostreranno le nostre capacità tecnologiche avanzate, ma fungeranno da catalizzatori per la scalabilità commerciale delle nostre innovazioni. Più di una semplice area di sviluppo, il Green Innovation District si configura come un vero e proprio centro esperienziale e di apprendimento».
In concreto, il Green Innovation District è un progetto ambizioso che intende armonizzare tutte le iniziative di sviluppo sostenibile in collaborazione con partner strategici, incluse università e centri di ricerca. «Puntiamo a trasformare questo spazio in un distretto verde modello, un epicentro di attività sostenibili in grado di promuovere l'educazione e la formazione». Estendendosi su oltre 7.000 metri quadri, tra superfici coperte e scoperte, il distretto sarà dedicato alla ricerca e allo sviluppo di tecnologie emergenti come le bioplastiche e ospiterà più di dieci impianti pilota, portando a Roma le innovazioni provenienti da tutto il network italiano e internazionale.