- il 55% degli intervistati azeri dichiara che la transizione energetica è una priorità, in linea con i paesi europei

- il 64% degli intervistati azeri (più di Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita e India) e il 53% in Kazakistan (più di Italia, Regno Unito, Stati Uniti e della stessa Cina) ritiene la transizione energetica cruciale per combattere il cambiamento climatico

- la formazione e l'aggiornamento delle competenze per la transizione energetica sono tema cruciale sia in Kazakistan che in Azerbaigian per oltre l'80% degli intervistati, più che in India (71%), USA e Arabia Saudita (75%)

- la ricerca nel suo insieme copre 12 paesi su 4 continenti per un totale di oltre 2000 interviste realizzate da IPSOS

Milano/Baku, 18 novembre 2024 – Cresce la consapevolezza dell'importanza della transizione energetica e dei benefici che questa può portare all'ambiente, all'economia e alla società e cresce anche nei Paesi con economia a base fossile, come l'Azerbaigian e il Kazakistan. Questo è quanto emerge in modo chiaro dalla ricerca di Fondazione MAIRE - ETS, la Fondazione del gruppo MAIRE, società italiana di tecnologia e ingegneria, che lancia a COP29 la seconda edizione dello studio condotto in collaborazione con IPSOS dal titolo ”Climate goals: winning the challenge of climate goals through the creation of skills and competences worldwide. Addendum 1: focus Azerbaijan – Kazakhstan”.

L'edizione 2024 aggiunge Azerbaigian e Kazakistan, portando il panel totale a 12 Paesi (Italia, Regno Unito, Stati Uniti, Turchia, KSA, Emirati Arabi Uniti, Algeria, Cile, Cina, India, Azerbaigian, Kazakistan) con 2000 interviste rivolte a un campione di popolazione altamente istruita e agli opinion leader.

La ricerca, sponsorizzata da NEXTCHEM e TECNIMONT, società del gruppo MAIRE, mostra che la comunità internazionale è sempre più consapevole del fatto che la transizione energetica richiede nuove competenze per creare opportunità di business e di lavoro. In generale, lo studio rileva che gli intervistati credono nel valore a lungo termine e nell'impatto positivo della transizione energetica, nonostante le sfide e i costi percepiti a breve termine. I Paesi che si trovano ad affrontare una sfida importante nella transizione verso un'economia sostenibile, basata su soluzioni rinnovabili e circolari, sono quelli che avranno bisogno di maggiori investimenti nella formazione e nello sviluppo di competenze nei prossimi anni.

In Azerbaigian, il 55% degli intervistati considera la transizione energetica una priorità, rispetto al 39% degli intervistati in Kazakistan, il che indica una crescente consapevolezza delle questioni ambientali e delle potenziali opportunità economiche che offrono, suggerendo un terreno fertile per future iniziative “green”.

Il processo di transizione energetica richiede una sostanziale riqualificazione della forza lavoro sia in Azerbaigian che in Kazakistan. Il diffuso riconoscimento di questa esigenza, si manifesta con la necessità di una formazione superiore quanto ai temi legati alla transizione energetica. Questa prospettiva è particolarmente interessante nelle regioni in cui i posti di lavoro tradizionali del settore energetico possono essere a rischio, offrendo un percorso di diversificazione economica.

Le competenze richieste vanno dalle conoscenze tecniche alle cosidette soft skill. In Kazakistan, con le sue vaste risorse naturali e le infrastrutture energetiche esistenti, l'attenzione è rivolta soprattutto all'analisi e allavalutazione dell'impatto ambientale. In Azerbaigian, dove l'enfasi sulla diversificazione del settore energetico è sempre maggiore, lo sviluppo di competenze in materia di energia solare, eolica e altre fonti rinnovabili è fondamentale per la transizione del Paese verso un mix energetico più sostenibile.

In Azerbaigian, il problem solving è considerato una priorità, poiché la transizione presenta diverse sfide che richiedono soluzioni innovative. In Kazakistan, le capacità di pensiero critico sono considerate essenziali per analizzare dati complessi, valutare approcci alternativi e prendere decisioni informate.

Investendo nel capitale umano e promuovendo una forza lavoro competente e qualificata, l'Azerbaigian e il Kazakistan possono non solo contribuire agli obiettivi climatici globali, ma anche posizionarsi in modo strategico nel panorama emergente dell'economia sostenibile.

Fabrizio Di Amato, Presidente di Fondazione MAIRE e del gruppo MAIRE, commentando lo studio, osserva che: “I risultati di questo studio su Azerbaigian e Kazakistan dimostrano che la transizione energetica è possibile in tutte le geografie con un approccio graduale, al quale contribuiscono tutte le soluzioni tecnologiche disponibili, tra cui anche il gas decarbonizzato. Spero che l’impegno della nostra Fondazione acceleri l’adozione di politiche pubbliche per implementare la formazione di competenze indispensabili a sostenere questo cambio di paradigma”.

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PRINCIPALI RISULTATI DELL'EDIZIONE 2024 DELLA RICERCA 

• In Azerbaigian (96%) e in Kazakistan (93%) gli intervistati hanno sentito parlare della transizione energetica: il 43% in Azerbaigian (più alto della Cina) e il 29% in Kazakistan (il tasso più basso dei 12 Paesi) ne ha “molta familiarità” 
• Il 39% in Kazakhstan e il 55% in Azerbaigian hanno dichiarato che la transizione energetica è una priorità, in linea con i paesi europei (e quasi uguale all'Italia), dietro a India, Turchia e Cina (65-70%) 
• Il 64% degli intervistati in Azerbaigian (più di Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita e India) e il 53% in Kazakistan (più di Italia, Regno Unito, Stati Uniti e della stessa Cina) ritiene che la transizione energetica sia cruciale per combattere il cambiamento climatico • Nel breve periodo, i costi supereranno i benefici per il 57% degli intervistati in Kazakistan e per il 31% in Azerbaigian (in linea con la Turchia).
• La formazione e l'aggiornamento delle competenze sono fondamentali sia in Kazakistan che in Azerbaigian per oltre l'80% degli intervistati, più che in India (71%), USA e Arabia Saudita (75%) • Il 62% degli intervistati in Azerbaigian e il 58% in Kazakistan ritiene necessario accrescere l’abilità di risoluzione dei problemi
• Gli intervistati del Kazakistan hanno dichiarato che la soft skill più richiesta sia il pensiero critico (68%) e che la presenza di professionisti qualificati per la transizione energetica dovrebbe essere aumentata (82%).