• Röhm fornirà il PMMA di scarto che verrà processato da MyRemono con la tecnologia NXRe™ PMMA e trasformato chimicamente in monomeri ultrapuri con qualità assimilabile a quella vergine, a fronte del pagamento di un corrispettivo in conto lavorazione
  • Gli investimenti di MyRemono per lo sviluppo della tecnologia e lo scale-up, nonché per la costruzione del primo impianto su scala industriale, sono attualmente previsti in circa 15 milioni di euro, finanziati principalmente da un prestito bancario e dalla sovvenzione del Fondo Europeo per l'Innovazione
  • L'impianto, che verrà realizzato in Italia e il cui completamento è previsto nel 2026, produrrà MMA riciclato con una riduzione delle emissioni di gas serra di oltre il 90%, processando 5.000 tonnellate di PMMA all’anno, sufficienti a produrre circa 10 milioni di fanali posteriori per auto
  • L'accordo fa seguito alla creazione di un consorzio europeo per la circolarità del PMMA, che comprende MyRemono, Röhm, Pekutherm e Polyvantis

Milano, 16 dicembre 2024 - MAIRE (MAIRE.MI) annuncia che NEXTCHEM (Sustainable Technology Solutions), attraverso la sua controllata MyRemono, ha firmato con Röhm un accordo di Toll Manufacturing, in base al quale Röhm fornirà a MyRemono PMMA di scarto da lavorare e trasformare chimicamente in monomeri ultrapuri di qualità assimilabile a quella vergine.

Questa iniziativa fa leva sulla tecnologia proprietaria NXRe™ di NEXTCHEM, un processo continuo di depolimerizzazione che consente il riciclo chimico del PMMA in modo efficiente. Röhm agirà anche come off-taker del monomero di metacrilato riciclato (rMMA), da riutilizzare per la produzione di nuovi prodotti in PMMA in un processo completamente circolare. L'accordo prevede il pagamento di una commissione di lavorazione da parte di Röhm a MyRemono.

L'iniziativa fa seguito alla creazione di un consorzio europeo finalizzato a supportare la circolarità del PMMA, che comprende MyRemono, Röhm, Pekutherm e Polyvantis. Pekutherm gestirà la logistica e lo smistamento dei materiali PMMA, mentre Polyvantis si occuperà del riciclo meccanico.

MyRemono effettuerà il riciclo chimico degli scarti di PMMA nel suo primo impianto su scala industriale, attualmente in fase di sviluppo in Italia, con il sostegno del Fondo Europeo per l'Innovazione. L'impianto, il cui completamento è atteso nel 2026, avrà una capacità iniziale di lavorazione di circa 5.000 tonnellate all'anno di PMMA, una quantità necessaria per produrre circa 10 milioni di fanali posteriori per auto, dimostrando come volumi significativi di materiale riciclato possano sostituire le risorse vergini nella produzione.

Rispetto agli attuali processi di produzione di MMA vergine, si prevede che l'MMA riciclato prodotto con la NXRe™ PMMA TECHNOLOGY riduca l'impronta di carbonio di oltre il 90%[1]. L'investimento complessivo per lo sviluppo della tecnologia e lo scale-up, nonché per la costruzione del primo impianto su scala industriale, è attualmente previsto in 15 milioni di euro, finanziati principalmente da un prestito bancario e da una sovvenzione del Fondo per l'innovazione dell'UE di 4 milioni di euro.

Con questa partnership NEXTCHEM pone le basi per il licensing della tecnologia NXRe™ PMMA, una componente chiave per lo sviluppo futuro della depolimerizzazione chimica di altri materiali a valore aggiunto, come polistirene e poliolefine.

Alessandro Bernini, CEO di MAIRE, ha commentato: “La nostra tecnologia NXRe™ PMMA giocherà un ruolo chiave per l’economia circolare, costituendo uno dei pilastri fondamentali della nostra proposta di valore per i materiali sostenibili. La realizzazione di questo primo impianto al mondo di riciclo avanzato e la creazione di questo consorzio sono un chiaro riconoscimento della rilevanza e della validità delle tecnologie dirompenti che rispondono alle sfide contemporanee”.




[1] Secondo la metodologia per il calcolo delle emissioni di gas serra dell’Innovation Fund.

"Progetto finanziato dall'Unione Europea. I punti di vista e le opinioni espresse sono esclusivamente dell'autore o degli autori e non riflettono necessariamente quelli dell'Unione Europea o dell'Agenzia Esecutiva Europea per il Clima, le Infrastrutture e l'Ambiente (CINEA). Né l'Unione Europea né l'autorità che ha concesso il finanziamento possono essere ritenute responsabili."